Zopito Valentini
Chi era Zopito Valentini?
Per anni il suo nome è lontanamente risuonato nelle menti e nei rari ricordi dei loretesi come quello di un personaggio vagamente legato al giornalismo o all’editoria abruzzese di inizio secolo.
Nemmeno i pochi studi più seri e approfonditi sulla sua figura sono riusciti a restituire un resoconto in minima parte esaustivo della sua vita di autore, giornalista, redattore, mecenate della cultura, etc. I risultati delle poche ricerche attuate, peraltro spesso concentrate solo sui rapporti del Valentini con illustri autori del suo tempo, non hanno mai raggiunto la portata divulgativa necessaria oltre i confini dei settori più specialistici.
Di fatti, pur essendo pressoché nulla la sua fama fra i suoi concittadini, il nome di Zopito Valentini è ricorso e ricorre sempre più spesso in numerose pubblicazioni o atti di convegni accademici sull’editoria e sul giornalismo.
L’Associazione Culturale Lauretana, che da tempo aveva indirizzato parte delle proprie ricerche verso gli autori e l’editoria abruzzesi, ha avuto la fortuna e l’onore di avere accesso ad una vasta mole di materiale, documenti, foto e altro, visionati proprio nella casa-redazione di Zopito Valentini. Già dopo una prima cernita e visione del materiale recuperato, i volontari si sono resi conto non solo che l’importanza del lavoro di Valentini andasse oltre le supposizioni fatte in passato, ma anche che altrettanto lavoro ed energie sarebbero stati necessari per riportare alla luce tutta la vasta opera del giornalista loretese.
A questo punto le ricerche e la divulgazione delle attività di Valentini non possono più essere unicamente affidate al lavoro, comunque amatoriale, dell’associazione e nasce la necessità di un sostegno più forte, più metodico e più competente, nonché della disponibilità di enti interessati alla salvaguardia di tale patrimonio culturale.
Punto d’origine e d’arrivo del vasto lavoro di Zopito Valentini ci è parsa essere proprio la sua abitazione, uno studio giornalistico come tanti, ma allo stesso tempo un grande laboratorio culturale divenuto in pochi anni centro nevralgico di gran parte delle attività editoriali e culturali dell’Abruzzo del primo novecento.
Il palazzo Valentini ha ospitato fra le sue mura il lavoro appassionato di tanti autori illustri di inizio secolo e soprattutto fu sede della prima delle tre redazioni (Loreto, Roma, Parigi) dell’Aprutium, rivista di cui il Valentini fu caporedattore e direttore per lungo tempo e che portò la fama del giornalista al di fuori dei confini regionali e nazionali.
Fu in quegli anni infatti che Valentini stabilì i primi saldi contatti con le più note testate giornalistiche del suo tempo e con le correnti del naturalismo francese importato poi in Italia come Verismo. Da qui l’amicizia con Giovanni Verga, Luigi Capuana, Luigi Pirandello, Matilde Serao e tanti rappresentanti della nostra letteratura. Tanti altri come Luigi Antonelli, Massimo Bontempelli, Marino Moretti, Marco Praga, Gabriele D’Annunzio, Cesare De Titta, Grazia Deledda, divennero presto collaboratori stabili dell’Aprutium che raggiunse proprio in quegli anni il suo maggior lustro e spessore culturale, tanto da divenire, in numerosi casi, trampolino iniziale e vetrina di tanti personaggi divenuti poi noti al pubblico nazionale.
A distanza di quasi un secolo le stanze di questa gloriosa redazione, pur fortemente lacerate dal tempo e dalle intemperie, si presentano ai nostri occhi ancora impregnate della affascinante atmosfera di quel fervore conosciuto in passato.
Grandi quantità di documenti, riviste, pubblicazioni e testimonianze di vario genere sono rimaste al loro posto nelle stesse stanze quasi aspettando di avere una nuova utilità, le copie dell’Aprutium imballate e pronte per la spedizione o i clichès per la stampa del giornale.
Da questa esperienza è nata l’idea di riportare quell’antico laboratorio culturale ad una nuova vita.
Il lavoro dell’ACL è arrivato fin dove può arrivare un lavoro sostenuto solo da passione e caparbietà, purtroppo (o per fortuna) ora si rendono necessarie delle forze più adeguate a sostenere gli oneri che tale attività di recupero richiede.
La biblioteca Gaetano Panbianco di Loreto A. con grande decisione in collaborazione con la soprintendenza ai beni librari sono riusciti finalmente a catalogare tutto il materiale raccolto ed è custodirlo con gran cura. Questo ci ha dato la possibilità di sfogliare tutti i carteggi e organizzare alcuni mesi fa una mostra dedicata all’ultimo numero di Aprutium, realizzato nel 1918 e stampata a Pescara con il contributo di ben 73 collaboratori (tra cui D’Annunzio, Gentile, Verga, Corradini, Pirandello, Di Giacomo, Rosso di San Secondo), venne interamente dedicato alle Forze Armate Italiane in occasione della Grande Guerra, ma, essendo stato ultimato dopo l’armistizio, non venne diffuso.
PUBBLICAZIONI
Valentini Zopito, Lo scoglio di Quarto, Loreto Aprutino, Tip. Del Lauro, 1907
Valentini Zopito, Campana, Tip. Del Lauro, 1908
Valentini Zopito, Canti ribelli, con una lettera di Edmondo De Amicis, Caltanissetta, Ed. Del Divenire Artistico, 1908
Valentini Zopito. SORRISI (Piccoli echi di vita), Loreto Aprutino, Stabilimento Tipografico Del Lauro, 1910
Valentini Zopito. Primo amore!…, Loreto Aprutino, Stabilimento Tipografico del Lauro, 1909
Una anno senza rondini, Vallecchi, Firenze, 1930.
Da un sonetto di Z. Valentini: PERCHE’ ? Musica di F. Roncone